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“È stata una riunione utile comunque per approfondire le questioni legate al costruendo parco eolico, anche se le soluzioni poste (circa l’esclusione dell’imprenditoria e delle maestranze locali dalla partecipazione ai lavori) arriveranno nella chiarezza dei ruoli istituzionali (tra Comune e Regione Basilicata), nella legittimità e trasparenza degli atti (pregressi e futuri) e nel rispetto contrattuale della libera iniziativa privata (della ditta concessionaria D’Amato Holding di Melfi)”.
Al termine del lungo dibattito politico, svoltosi nel consiglio comunale dell’odierna mattinata, è questa la sintesi del sindaco Antonio Guida, che ha annunciato pure di aver sollecitato “una conferenza di servizio con i soggetti interessati ed un tavolo di concertazione per gli aspetti esecutivi consequenziali”.
Convocato per le ore 9,30, dal presidente dell’assemblea consiliare Salvatore Mario Ragazzo su richiesta dei cinque consiglieri dei due gruppi di minoranza, la riunione si è protratta per circa quattro ore, con la dettagliata e lunga relazione introduttiva del consigliere Salvatore Caputo, seguito dagli interventi di Salvatore Cosma, entrambi di “Democrazia, Progresso e Libertà”, e di Angelo Castronuovo, espressione di “Per Tursi Insieme”, che contava l’assenza di Antonio Lauria. Assente anche Angelo Viviano, della maggioranza di centro-sinistra ”L’Unione per Tursi”.
A tutti ha replicato il sindaco Guida, insieme con gli interventi di Giuseppe Modarelli, assessore ai Lavori pubblici, e del capogruppo Pietro Santamaria, che ha svolto una puntuale replica sulle osservazioni di merito.
I diversi gruppi consiliari hanno, quindi, ribadito tutti che “il parco eolico si farà, ma nel pieno rispetto delle regole, comprese quelle delle previsioni contrattuali sul possibile coinvolgimento delle maestranze e dell’imprenditoria locali”.
Ricordiamo che l’iter progettuale e burocratico-amministrativo del Parco eolico di Colobraro-Tursi è iniziato nel 2002, con la previsione di 87 pali (57 nel territorio tursitano, nella decentrata località Pisone), per un importo complessivo di oltre 100 milioni di euro (22 milioni di opere civili), forse il più grande della regione.
Il Consiglio comunale, dopo aver acquisito tutti i necessari pareri e le dovute autorizzazioni, aveva approvato il progetto esecutivo e l’inizio dei lavori nel settembre dello scorso anno. Un mese dopo, l’ente locale ha ricevuto una diffida da parte della Giunta Regionale, scaturita dalla propria moratoria regionale su tali impianti.
Adesso si attende la valutazione dell’Ufficio legale della Regione.
Da registrare, in chiusura, il silenzio degli imprenditori e, sul piano squisitamente politico, la confermata adesione ad Alleanza Nazionale del consigliere Cosma.
S.V.
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Salvatore Verde
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