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          Oltre ai rituali, ma non formali auguri rivolti a 
            tutto il personale delle scuole tursitane di ogni ordine e grado nell’apertura 
            del nuovo anno scolastico, il sindaco Salvatore Caputo, che li ha 
            cofirmati insieme con l’assessore all’Istruzione Salvatore Cosma, 
            ha personalmente accompagnato G.C.V., un bimbo di tre anni, alla scuola 
            dell’Infanzia “Carmela Ayr”, in via Luciano Manara 4, nei pressi di 
            Piazza Plebiscito. Recatosi verso le ore nove al domicilio dei genitori 
            del piccolo alunno, lo ha fatto salire nella sua auto e poi lo ha 
            trasportato a scuola. L’insolita coppia è stata accolta da 
            tutti con sorpresa e simpatia nel tradizionale plesso monosezionale. 
            Con tale gesto simbolico, nel primo giorno di frequenza, il primo 
            cittadino ha voluto rafforzare e rendere visibile il convincimento 
            suo e dell’intera amministrazione pubblica, circa l’importanza di 
            alcune questioni legate proprio all’istruzione-formazione e alla crescita 
            civile e sociale, “tant’è che a breve saranno ultimati gli 
            adeguamenti di sicurezza alla scuola primaria della frazione di Panevino 
            e termineranno entro pochi mesi i lavori della nuova scuola dell’infanzia, 
            nell’ex municipio di via P. Giannone, considerando tutte le altre 
            situazioni più che soddisfacenti”. “Inoltre, vale la considerazione”, 
            chiarisce il Sindaco, “che la scuola dell’Infanzia, stranamente poco 
            attrattiva nei confronti di insegnati maschi, sia davvero il primo 
            gradino del sistema scolastico italiano, perciò i genitori 
            dovrebbero mandare i propri figli a scuola il prima possibile; senza 
            minimizzare, nel caso, la presenza significativa di bambini stranieri 
            (8 su 22), sette dei quali albanesi, e la scelta dell’ubicazione nel 
            centro storico, unica presenza superstite delle Istituzioni, dopo 
            lo spopolamento, il calo demografico e la dismissione di altri uffici. 
            Infine, ma non ultimo, il messaggio è rivolto sia ai padri, 
            di occuparsi dei propri figli con maggiore costanza, consapevolezza 
            e disponibilità di tempo, sia agli adulti in genere, di recuperare 
            una sorta di frattura generazionale, con attenzione, generosità 
            e limpidezza morale”.
            S.V.