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“Sono circa 2.500 gli ettari di terreni agricoli in agro di Tursi,
soprattutto nella frazione di Panevino, colpiti e devastati da un
mini ‘tsunami’, con un danno sommariamente stimato per quasi 15 milioni
di euro, arrotondati per difetto”, afferma il sindaco Salvatore Caputo,
tra i primi ad accorrere il tardo pomeriggio di martedì, accompagnato
dal mar. Antonio Aradeo, comandante della caserma dei carabinieri,
e dal cap. Armando Mazzei, responsabile della locale Polizia municipale,
nei luoghi del violento nubifragio, con l’incredibile grandinata.
Anche il nucleo del Corpo Forestale dello Stato è intervenuto
per soccorrere alcune nuclei abitativi, per il prosciugamento delle
case a rischio in alcune aziende del posto. “Subito dopo, ma nella
stessa serata, abbiamo provveduto ad informare con tempestività
le autorità competenti, primariamente quelle ministeriale e
regionali, dei danni subiti dal territorio in località Anglona,
Trapana, Filici, Panarace, Golfo e Troyli, e dalle stesse strutture
abitative, infrastrutture viarie e dagli impianti agricoli, con le
colture arboree pregiate abbattute e le primizie con frutto pendente
distrutte, mentre abbiamo sollecitato il ripristino della viabilità,
dei fossi d’irrigazione e dei canali immelmati, evitando rischi per
l’incolumità pubblica e privata”.
Testimoniato dalla documentazione fotografica dei tecnici, (vedi
foto in basso) il racconto del primo cittadino è ancor
più accorato nella descrizione degli effetti della calamità
atmosferica: “Ancora il giorno dopo, il paesaggio era a tratti irreale,
nella sua desolante spettralità. In alcuni posti avevamo constatato
ammassi di grandine alti anche un metro. Ma è stato indimenticabile
il panico dei bambini, con le persone che avevano paura di rientrare
nelle case allagate. I cittadini delle campagne sono pure oggi letteralmente
in lacrime, anche nelle assemblee, avendo perso quasi tutto, proprio
nel tempo della raccolta di frutta matura, mentre la reazione è
di disperazione, perciò con rischi di esasperazione individuale
e collettiva”.
Il sindaco Caputo, infine, si fa interprete di una fiducia e di un
malessere generale, al contempo, auspicando il riconoscimento dello
stato di calamità. “La vicinanza delle Istituzioni è
avvertita. Si guarda con speranza alla presenza del neo assessore
regionale all’Agricoltura Gaetano Fierro, che segue da vicino l’evolversi
del lavoro dei tecnici con le associazioni agricole, ma la gente vuole
fatti concreti e risposte immediate, oltre che in prospettiva. Come
sindaco avverto una certa impotenza e un senso di frustrazione operativa,
avendo difficoltà di bilancio che non consentono di intervenire
adeguatamente, come pure vorremmo, in uno scenario da vera catastrofe.
Ecco perché chiedo che ad un simile evento straordinario, sia
pure, per fortuna, senza vittime umane, si possa e si debba rispondere
con coerenza e altrettanta eccezionalità, riconoscendo lo stato
di crisi e superando eventuali pastoie burocratiche per aiutare le
famiglie in ginocchio in un comprensorio tra i più fertili
in assoluto”.
S.V.