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Il sindaco di Tursi Salvatore Caputo ha scritto una lunga lettera,
anche dettagliata sul piano storico, al prof. Guido Rossi, presidente
di Telecom Italia, per “evidenziare il problema del servizio
comunale di connessione alla rete con la banda larga o Adsl e
al contempo per richiedere un incontro in tal senso, con cortese
sollecitudine”. Dopo la nota del 12 giugno scorso, di analoga
sollecitazione, seguita da un ambiguo silenzio della società telefonica,
il Sindaco ritiene che “alcune sostanziali novità siano
state acclarate da approfondimenti effettuati in questi mesi,
comunque tali da richiedere quantomeno un confronto per adeguate
informazioni ufficiali”.
Sul sito aziendale, infatti, era stata resa nota la pianificazione
da parte della società Telecom “di portar la banda
larga a Tursi al massimo entro la fine dell’anno 2005,
con copertura del servizio CVP simmetrico e con velocità di
accesso fino ad 8 Mbit/s”.
Scrive Caputo: “Questo atteso annuncio aveva acceso speranze
nei tanti giovani, studenti e lavoratori, categorie commerciali
e produttive, oltre che nella moltitudine dei semplici
cittadini, che per motivi di lavoro, interesse o svago, vogliono
vivere al passo con i tempi e non in differita. Tanto più che
comuni limitrofi (nel senso proprio: con noi confinanti), sono
stati beneficiati dalla programmazione espansiva del servizio,
mentre, con tremenda beffa, Tursi è stata prima inserita
e poi esclusa proprio negli interventi previsti per il 2006,
a nostro giudizio senza una attenta valutazione di merito relative
alle potenzialità dell’iniziativa. Nel colloquio
che spero possa svolgersi presto, non si mancherà di sottoporre
alla Sua attenzione l’analisi dettagliata degli indicatori
economici locali, che giustifichino l’investimento e la
sua redditività”.
Nell’articolata nota, il sindaco Caputo fa rilevare che “sono
molte, importanti ed autorevoli le ragioni che sostanziano
con fondamento la richiesta per la Città di Tursi. L’attuale
rilevanza deriva dall’essere il territorio tursitano da
sempre legato fortemente all’economia e alla secolare produzione
agricola e agrumicola in particolare, essendo pure sede
della millenaria Diocesi di Tursi-Lagonegro (è tra le
più grandi d’Italia per estensione, dal mar Jonio
al Tirreno, includendo 39 comuni e 140.000 abitanti). Inoltre, hanno
sede a Tursi la Comunità montana Basso Sinni (che
comprende anche i comuni di Colobraro, Nova Siri, Rotondella,
San Giorgio Lucano, Valsinni), il Distretto Notarile e il Distretto
Sanitario della Asl 5 di Montalbano jonico, oltre alla Caserma
dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato,del Nucleo
della Polizia ittico-venatoria della Provincia di Matera e del
servizio di soccorso“118”. Senza sottovalutare che
ben oltre mille studenti, alcune centinaia provengono dal circondario,
frequentano ogni giorno le scuole tursitane (dell’infanzia,
Primaria, Secondaria di I° Grado, Istituto tecnico
commerciale e per geometri e tecnici del turismo, Ageforma provinciale
di formazione professionale).
Insomma, conclude Caputo, “ritenuta suscettibile di ripensamento
la stranezza dell’esclusione, confidiamo nell’acutezza
manageriale del Prof. Rossi, per riparare quello che ai
tanti cittadini interessati è apparso un torto, che lede
il nostro diritto di vivere, al pari di altre comunità,
con pienezza esistenziale nella modernità dei nostri
tempi”.
S.V.
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Salvatore Verde
333.4309924