Il Comune di Tursi è stato insignito del titolo onorifico
di Città. Lo ha deciso il Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi prima della scadenza del suo mandato. Il
DPR risale al 4 maggio, ma la formale notifica del Prefetto
Garufi di Matera, con la quale si informa il sindaco Salvatore
Caputo dell’accettazione della richiesta, è arrivata
appena ieri. A distanza di soli tre mesi circa dal deliberato adottato
all’unanimità dai 14 consiglieri comunali presenti (due
gli assenti) nella seduta del 30 gennaio 2006, vista la documentazione
allegata e visto il parere favorevole del 18 febbraio espresso dal
Prefetto di Matera, su proposta del Ministro dell’Interno Giuseppe
Pisanu, il Presidente Ciampi ha decretato la concessione
onorifica.
Nell’esprimere “al contempo gioia e soddisfazione
per l’esito
positivo e anche per i tempi davvero minimi di un iter complesso”,
il Sindaco Caputo, che ha subito informato i livelli istituzionali
locali, ha aggiunto: “Questo è il segno ulteriore del
valore riconosciuto ai titoli posseduti per giustificare l’inoltro
della richiesta, esposti con chiarezza e ricchezza di motivazioni,
che giustificavano ampiamente l’aspettativa per l’ottenimento
del titolo. Con l’esclusiva onorificenza, riservata ai pochi
Comuni che possono vantare altrettanta indiscutibile rilevanza, si
offre ai cittadini di Tursi l’opportunità per ribadire
la storia del proprio paese e di porsi con orgoglio all’attenzione
mediatica anche internazionale, offrendo in tal modo una rinnovata
immagine della comunità, utile per una serie di apprezzabili
stimoli in ambito economico e turistico e per scambi socio-culturali”.
S.V.
Per completezza storica e nel convincimento di fare cosa utile
agli archivi dei colleghi giornalisti e degli uffici stampa, nell’eventualità di
approntare schede su Tursi, si ripropone il testo della delibera
n. 2, prot. 1778, per il “Riconoscimento del Titolo di ‘Città’ al
Comune di Tursi, richiesta ai sensi dell’art. 18 del D.L.vo
n. 18/08/2000 n. 267 Tuel”.
<<Sono molte, importanti ed autorevoli le ragioni che motivano
la nostra richiesta, con fondamento storico e rilevanza attuale. Tursi
fu già Capitale del tema di Lucania dei Bizantini (accanto
al tema di Longobardia e di Calabria, tutti nel Catepanato d’Italia),
intorno all’anno Mille, e successivamente già titolare
della denominazione “Città di Tursi” dal 1546 al 1870 circa, quando
le fu riconosciuto e assegnato dalla Chiesa di Roma e dalle alterne dominazione
che si susseguirono nel tempo, essendo stato tra i centri più popolati
dell’intera regione (oggi poco meno di seimila gli abitanti), con un
suo ceto nobiliare ed un’attività socio-culturale e religiosa
di primaria significanza.
L’attuale importanza deriva dall’essere il territorio
di Tursi sede di Diocesi millenaria (secondo la tradizione
religiosa, addirittura risalente agli albori della cristianità con la
predicazione di San Pietro nell’itinerario verso Roma o di San Paolo
durante lo spostamento a Taranto; la documentazione certa è dall’anno
968, nella “Legazione di Liutprando”, vescovo di Cremona, mentre,
nel 1092, il colle di Anglona fu visitato da papa Urbano II).
L’allora Diocesi di Anglona fu traslata nel centro urbano nel 1546, assumendo
così la denominazione di Anglona.Tursi, che ha mantenuto fino al 1976,
quando furono regionalizzati i confini e assunse il nome di Diocesi di Tursi-Lagonegro.
Anche oggi, pur avendo rinunciato ai comuni calabresi, è tra le più grandi
d’Italia per estensione (dal mar Jonio al Tirreno, includendo 39 comuni
e 140.000 abitanti).
Inoltre, hanno sede tursitana la Comunità montana
Basso Sinni (che comprende anche i comuni di Colobraro,
Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Valsinni), il
Distretto Notarile e il Distretto Sanitario della
Asl 5 di Montalbano jonico, oltre alla Caserma dei Carabinieri,
del Corpo Forestale dello Stato,del Nucleo
della Polizia ittico-venatoria della Provincia di Matera
e del servizio di soccorso“118”.
Circa mille studenti, alcune centinaia provengono dal circondario,
frequentano ogni giorno le scuole tursitane (dell’infanzia,
Primaria, Secondaria di I° Grado, Istituto tecnico commerciale
e per geometri e tecnici del turismo, Ageforma provinciale di formazione
professionale).
Per il rilievo spettante ai monumenti storici, emerge
non solo tra esperti, artisti e studiosi, il Santuario di
Santa Maria d’Anglona (XI secolo), monumento nazionale dal
1931 e poi Pontificia Basilica Minore dal 1999, per volontà di papa
Giovanni Paolo II, da anni ormai all’attenzione della
convegnistica accademica mondiale, oltre che primario centro spirituale
diocesano, tra i maggiori in Lucania e nel Sud. E’ stata meta
di transito dei grandi viaggiatori inglesi, francesi e tedeschi del
1700-1900. Dal 1991 è anche monumento nazionale il complesso
conventuale di San Francesco (XV sec), già dei Frati
Minori Osservanti, in fase di recupero e ristrutturazione.
Nella chiesa di Santa Maria Maggiore della Rabatana, sono
collocati da sempre un trittico della Scuola Napoletana di
Giotto (XIII sec), una cripta interamente affrescata ed un presepe
in pietra, entrambi realizzati nel periodo 1547-50 dal
noto maestro scultore Altobello Persio e dal pittore Giovanni
Todisco (o Giovanni Sabatani).
Vanno doverosamente citate le chiese esistenti: San Michele,
San Filippo Neri, Madonna delle Grazie, Cattedrale dell’Annunziata, l’ex
convento di San Rocco (oggi sede della Comunità terapeutica
Exodus di don Antonio Mazzi), ma una menzione andrebbe anche alle
varie cappelle private, senza obliare i palazzi e le masserie delle
famiglie Brancalasso e Donnaperna, sparsi anche
nel vasto territorio, ed i riferimenti ai caseggiati e ruderi dei Latronico,
Doria, Sanseverino, Ginnari-Satriani, Lauria, Laguardia, Ferrara,
Ranù, Camerino e di numerose altre famiglie nobili,
gentilizie e altolocate.
Certamente legata alla nostra contemporaneità è la
vita del poeta Albino Pierro (1916-1995), grandissimo
autore in dialetto tursitano, ma
ormai tradotto in circa 40 lingue, già candidato più volte
ufficialmente al premio Nobel negli anni Ottanta-Novanta del Novecento.
Vincitore del Premio Nazionale “Carducci”, nel 1992 gli
fu conferita la laurea Honoris Causa dall’Università degli
Studi di Basilicata.
Altri illustri cittadini sono nati a Tursi: Manlio Capitolo
(1902-1954), già presidente del Tribunale di Venezia
e poi del Tribunale di Roma, e Andrea Ferrara (1882-1954), primo
presidente della Suprema Corte di Cassazione, entrambi finissimi
giuristi; la prof.ssa Carmela Ayr(1873-1957), poetessa,
studiosa di Filosofia, Pedagogia e Letteratura, autrice di oltre
trenta pubblicazioni, tra le poche donne italiane laureate (nel 1900
erano appena 270 in totale); l’avvocato Luigi Ettore
Cucari (1868-1939), consigliere e presidente del Consiglio
Provinciale di Basilicata (1913-16); il poeta Vincenzo Cristiano
(1865-1952); Giovanni Battista Domenico Giustiniano Ayr (1841-1895), medico
e scienziato (Medaglia d’Oro dell’Università di
Napoli per la ricerca); Laura Beatrice Oliva (1821-1869), poetessa,
moglie di Pasquale Stanislao Mancini; Domenico Simeone Oliva
(1783-1842), accademico, letterato e traduttore, protetto
dalla Duchessa d’Orleans, poi regina di Francia; Antonio
Nigro (1764-1854), medico e archeologo; il “Venerabile
Servo di Dio”, padre Andrea Picolla (1666-1730); Giulio
Antonio Brancalasso (1570-1620?), Precettore alla Corte
di Emanuele di Savoia, filosofo e poeta (“Labirinto di Corte”, è in
spagnolo), e Francesco Brancalasso (1594-1656), autore
tra l’altro del poema “La Betulla Liberata” (entrambi
inseriti nel Dizionario biografico degli Italiani della Treccani).
Tra i contemporanei viventi, sono da ricordare: l’arcivescovo
di Pescara-Penne Francescantonio Cuccarese (1930, il
maestro di musica e compositore Carmelo Antonio Bruno (1939) e
il regista teatrale e docente universitario Corrado Veneziano
(1958), tra i massimi esperti italiani di dizione, tutti “Cittadini
Benemeriti”; il pittore Luigi
Caldararo (1942), l’artista-pittore Vincenzo
D’Acunzo (1950), la poetessa e scrittrice Rosa
Maria Fusco (1953) e il designer Vincenzo Missanelli
(1954).Sono nostri cittadini onorari: i fratelli Anthony
Buba, notevole documentarista, e Pasquale Buba, tecnico
del montaggio a Hollywood, affermati cineasti italoamericani; Rocco
Brancati, giornalista Rai; il prof. Cosimo Damiano
Fonseca, accademico dei Lincei; il Cardinale Michele
Giordano.
Notevole anche la pubblicistica periodica locale, avviata nell’Ottocento
con “La Stella di Anglona”, sviluppata
da “L’Orfanello di San Rocco” negli
anni Cinquanta del Novecento e proseguita con “Il Dialogo”, tutte
iniziative promosse e curate dalla Curia Vescovile, mentre il bimestrale “Tursitani” è un’iniziativa
editoriale sostenuta dal Comune dal 2004.
Da sempre legato all’economia e alla secolare produzione agricola
e agrumicola in particolare, Tursi deve la certa notorietà conclamata
all’importazione araba di arance (IX sec.), poi consolidatasi
nella specialistica produzione e commercializzazione a livello nazionale.
Solo nel territorio tursitano si è registrata la mutazione
genetica vegetale dell’arancio “Staccio”,
riconosciuta ufficialmente in Agronomia, e del tipico Percoco settembrino, anche
con la variante “Percoco Cuccarese”, titolare
di brevetto italiano ed europeo, frutti di nicchia noti ormai in
tutto il mondo.
Bisogna infine, ma non da ultimo, riaffermare l’importanza
attribuita, già in epoca pre-romana, al sito naturale collinare
(archeologi e studiosi collocano unanimemente la battaglia di Pirro
e dei Romani a ridosso del colle di Anglona), sul quale i Goti nel
IV sec. vi edificarono un castello (oggi è visibile solo
un torrione circolare, da dove si dominano le vallate fluviali dell’Agri
e del Sinni).
Proprio lì intorno, in un territorio di aspra bellezza e ammirato
da un turismo crescente anche di stranieri, è sorta la Rabatana, l’antico
e famoso borgo di consolidata caratterizzazione arabo-saracena, fortificato
e inespugnabile, ancora oggi con il suo intramontabile fascino, più unico
che raro, e con gli strapiombi di roccia arenaria, vertiginosi e
inaccessibili.
Da questo excursus si evincono quei titoli che consentono
di avanzare al sig. Presidente della Repubblica e al sig. Ministro
dell’Interno
l’istanza intesa ad ottenere la concessione del titolo di “Città” al
Comune di Tursi.>>
S.V.
Salvatore Verde
333.4309924